Non lo vedi, ma lo paghi
Molti edifici costruiti prima del 2000 hanno sottotetti non abitabili completamente sprovvisti di isolamento. Questo significa che, senza accorgersene, ogni inverno stai spendendo di più per riscaldare… il cielo.
Il fastidio che si ripete ogni stagione
- In inverno: il calore prodotto dal riscaldamento sale verso l’alto e si disperde.
- In estate: il tetto surriscaldato trasmette calore alla casa, rendendo vano l’uso dei climatizzatori.
La frustrazione
Ogni anno si investe in caldaie, pompe di calore, condizionatori più potenti… ma il comfort non migliora. Il motivo è semplice: senza isolamento termico nel sottotetto, tutto il resto perde efficacia.
La soluzione, insufflaggio del sottotetto non abitabile
Cos’è e come funziona
L’insufflaggio consiste nell’inserire materiale isolante sfuso sul pavimento del sottotetto. Viene fatto in poche ore, senza sporcare o rompere nulla. Il materiale crea uno strato che blocca la dispersione del calore, mantenendo la temperatura interna più stabile.
I vantaggi tangibili di questo intervento
- Risparmio in bolletta fino al 30% annuo
- Comfort abitativo
- Valore dell’immobile in crescita
- Intervento veloce e non invasivo (senza bisogno di permessi)
Il materiale isolante che consigliamo
Uno dei materiali più usati per l’insufflaggio del sottotetto è la lana di vetro. È apprezzata da anni perché ha tutto quello che serve per un buon isolamento: trattiene bene il calore in inverno e tiene fuori il caldo in estate.
In più, è leggera, non si rovina con l’umidità e aiuta anche a ridurre i rumori che arrivano da fuori. Viene soffiata nel sottotetto sotto forma di fiocchi e si adatta perfettamente a ogni angolo, creando uno strato isolante uniforme.
È anche un materiale sicuro e durevole: una volta fatto l’intervento, non serve manutenzione e i vantaggi sono sin da subito evidenti.